La condivisione dell’ascolto di oggi è tratta dal libro di Megan Devine, “Va bene essere tristi. Affrontare il dolore e il lutto in un mondo che non capisce”, Mondadori.
Magan Devine è una psicoterapeuta americana specializzata nello studio del lutto e delle conseguenze che la perdita di una persona cara produce nelle nostre esistenze. Attraverso il suo lavoro e le sue pubblicazioni sul “New York Times”, “Washington Post”, “GQ” e “Atlantic” ha rivoluzionato l’approccio a questi temi, tanto che Va bene essere tristi è diventato un bestseller internazionale tradotto in tutto il mondo.
“La scomparsa di una persona cara è forse l’evento che più sconvolge la nostra vita. Il grande amore che proviamo per lei si trasforma in un dolore profondo che sembra insuperabile. Anche l’autrice di questo libro, Megan Devine, ha sperimentato sulla sua pelle questo dolore. E lo ha fatto sia come terapeuta sia come donna, avendo visto morire davanti ai suoi occhi il compagno di una vita.
Proprio per questo motivo “Va bene essere tristi” offre un punto di vista diverso su come affrontare il lutto e l’abbandono. Il mondo che ci circonda, infatti, non si sforza di capire ciò che stiamo vivendo, ma si limita a suggerirci di tornare il prima possibile a una vita felice, di dimenticare il dolore per ridiventare le persone che eravamo. Invece, come sostiene Devine, non bisogna affatto cercare di superare il dolore, ma abbracciarlo e provare a comprenderlo per vivere dentro l’amore che ci resta.
Attraverso una scrittura lucida e precisa che intreccia consigli, pratiche mindfulness e racconti di vita vera, questo libro offre una strada alternativa per imparare a non considerare il lutto come un problema da risolvere, ma piuttosto come un sentimento da onorare e preservare. Perché il dolore è un mistero che, anche se ci fa soffrire, ci ricorda costantemente che siamo vivi e che abbiamo amato.
“Va bene essere tristi” è una vera e propria guida emotiva per affrontare al meglio momenti e situazioni che prima o poi tutti noi siamo costretti a fronteggiare, facendolo però con comprensione, compassione e consapevolezza.”